CONCLUSIONE
Riassumendo quanto finora esposto, per
risolvere il problema dell’umidità di
risalita nelle murature si possono
utilizzare quattro metodi: il
taglio
meccanico, la
barriera chimica,
l’elettrosmosi e i
dispositivi
elettromagnetici.
Attualmente la tecnica del taglio meccanico
non viene (quasi) più utilizzata, a seguito
dell’introduzione delle nuove normative
antisismiche; anche la tecnica
dell’elettrosmosi è poco utilizzata, in
quanto il relativo impianto può risultare
particolarmente costoso sia nella fase di
realizzazione sia nella fase successiva di
gestione/manutenzione.
Di conseguenza la vera sfida da un punto di
vista commerciale è tra le aziende che
propongono l’esecuzione della barriera
chimica e le aziende che propongono
l’installazione di un dispositivo
elettromagnetico.
Ricordiamo che sotto la voce “dispositivi
elettromagnetici” includiamo tutti i
dispositivi in commercio, in quanto, a
prescindere dall’energia di partenza (la
corrente elettrica domestica per alcuni e
l’energia associata al campo magnetico
terrestre per altri), il loro funzionamento
consiste nell’emissione (tramite apposite
antenne) di onde/radiazioni
elettromagnetiche (di non precisata
frequenza ed intensità) nell’ambiente
circostante.
Abbiamo precedentemente analizzato gli
“effetti” che questi dispositivi
elettromagnetici sono in grado di apportare
all’ambiente (in termini di asciugatura
delle murature) e alle persone presenti (per
lunghi periodi).
Proviamo a verificare se gli “effetti”
della
barriera chimica sono i medesimi o se si
differenziano da quelli dei dispositivi
elettromagnetici.
1
Effetto
psicologico discreto
Le persone decidono di procedere con
l’esecuzione della barriera chimica presso
la propria abitazione, confidando che questa
possa da subito arrestare la risalita
capillare di umidità nelle murature,
accettando il minimo disagio che
l’operazione comporta (in un tempo
relativamente breve di una o due giornate
lavorative), consapevoli del fatto che gli
intonaci ammalorati dovranno comunque essere
ripristinati (contestualmente all’esecuzione
della barriera chimica o in un secondo
momento).
2
Effetto
estetico nullo
L’esecuzione della barriera chimica non
comporta nessun effetto estetico. Infatti,
nel caso in cui non sia prevista l’immediata
rimozione degli intonaci ammalorati,
trascorsa una settimana dalla conclusione
dell’intervento, i fori potranno essere
chiusi e stuccati. Invece nel caso in cui è
prevista l’immediata sostituzione degli
intonaci ammalorati, i fori verranno
sigillati automaticamente con l’applicazione
del nuovo intonaco.
3
Effetto
ambientale irreversibile
La barriera chimica, se correttamente
eseguita, è di fatto irreversibile ed è
soggetta solo a un lento decadimento nel
tempo (mantenendo la sua efficacia per oltre
venti anni). A meno di demolire e
ricostruire le murature trattate, la
barriera chimica non può danneggiarsi in
nessun modo e di conseguenza il problema
dell’umidità di risalita non potrà mai
ripresentarsi in modo improvviso e
simultaneo su tutte le murature.
4
Effetto
ambientale invasivo
La barriera chimica, se correttamente
eseguita, è certamente invasiva in quanto va
ad interessare la muratura per tutto il suo
spessore. Più precisamente, mediante
iniezioni di resine siliconiche, la muratura
viene impermeabilizzata non in modo
superficiale (come per una classica
impermeabilizzazione) ma in modo volumetrico
(ovvero la porzione inferiore della muratura
diventa completamente impermeabile); in
questo modo viene arrestata totalmente la
risalita di umidità per capillarità.
5
Effetto
ambientale regolare
Le murature portanti dell’unità immobiliare,
successivamente all’esecuzione della
barriera chimica, risulteranno impermeabili
alla loro base (alla quota stabilita) in
modo identico. Non ci sarà alcuna differenza
di risultato tra le varie murature portanti
perimetrali ed interne, che possa essere
riconducibile a una differenza in termini di
posizione, tipologia, materiale e spessore.
Ricordiamo che la barriera chimica può
essere eseguita su murature di qualsiasi
tipologia, materiale e spessore, operando da
un lato (oppure da entrambi i lati).
6
Effetto
ambientale imparziale
Le murature portanti dell’unità immobiliare,
successivamente all’esecuzione della
barriera chimica, non saranno più soggette
alla risalita capillare di umidità,
qualsiasi sia l’ambiente domestico che
delimitano. Infatti gli elettrodomestici e i
corpi caldi (per esempio i caloriferi o
radiatori), presenti in diversa misura e
tipologia nei vari locali di un’abitazione,
non hanno alcuna influenza sul comportamento
e sulla durabilità nel tempo della barriera
chimica.
7
Effetto
ambientale completo
Le murature portanti dell’unità immobiliare,
successivamente all’esecuzione della
barriera chimica, incominceranno ad
asciugarsi grazie al processo di
evaporazione dell’acqua presente (che era
risalita lungo le murature per capillarità).
Se la barriera chimica è stata correttamente
eseguita, la risalita capillare di umidità
dal terreno viene completamente arrestata e
di conseguenza l’asciugatura delle murature
(dopo un periodo di tempo variabile in
funzione della tipologia, dei materiali e
dello spessore di queste ultime) sarà
completa.
8
Effetto
ambientale mai nullo
La barriera chimica, ovviamente se
correttamente eseguita, non avrà un effetto
nullo in nessun caso ipotizzabile in
edilizia. In particolare la barriera chimica
può essere eseguita anche sulle murature che
sono state consolidate, in fase di
ristrutturazione, con l’inserimento di reti
metalliche negli intonaci. Durante la
ristrutturazione di un immobile, la barriera
chimica scompare solo se, successivamente
alla sua esecuzione, vengono demolite
piccole o grandi porzioni di muratura alla
quota dell’intervento (ad esempio per
consentire il passaggio degli impianti); in
tal caso tutte le ricostruzioni dovranno
essere eseguite utilizzando malte con
additivi idrofughi, al fine di ridare
continuità alla barriera chimica.
9
Effetto
biologico nullo
La barriera chimica viene creata eseguendo
nella muratura dei piccoli fori, nei quali
viene iniettata a bassa pressione una
soluzione a base di resine siliconiche. La
soluzione (attualmente utilizzata) viene
preparata sul posto miscelando con l’acqua
un concentrato di “silani monomeri
idrorepellenti”, senza l’ausilio di solventi
o diluenti. La soluzione iniettata risulta
quindi atossica ed inodore (dopo qualche
ora); di fatto è paragonabile ad una pittura
per interni, con il vantaggio di non essere
applicata sulla superficie della muratura ma
iniettata al suo interno.
Di conseguenza, sempre adottando le dovute
precauzioni in fase di intervento (ovvero
evitando la presenza di bambini e di
“curiosi”), la barriera chimica (una volta
eseguita) non avrà alcun effetto né a breve
termine né a lungo termine sugli esseri
umani (o viventi).
10
Effetto
complessivo invariabile
Alla luce dei punti precedenti possiamo
affermare che l’effetto complessivo di una
barriera chimica sarà certamente il medesimo
in tutte le unità immobiliari in cui è stata
eseguita. Chiaramente il processo di
asciugatura richiederà tempi differenti, al
variare della tipologia, dei materiali e
degli spessori delle murature presenti.
Anche il controllo della corretta esecuzione
della barriera chimica, dopo solo qualche
giorno, potrà essere effettuato direttamente
dal committente, semplicemente verificando
l’idrorepellenza delle murature alla quota
prestabilita (solitamente alla quota
pavimento). Non sarà di conseguenza
necessaria l’uscita di un tecnico da parte
dell’azienda esecutrice dell’intervento, il
quale, essendo ovviamente di parte, potrebbe
non valutare in modo oggettivo i risultati
raggiunti.
Dal confronto tra gli effetti della barriera
chimica e quelli dei
dispositivi
elettromagnetici, ci si rende immediatamente
conto che solo per l’effetto psicologico la
barriera chimica è inferiore ai dispositivi
elettromagnetici. E’ infatti meno
impegnativo, almeno nella fase iniziale
(ricordiamo sempre che in una seconda fase
gli intonaci ammalorati dovranno essere
ripristinati), installare un dispositivo a
parete o a soffitto piuttosto che eseguire
un intervento edile come la barriera
chimica.
Dal confronto tra tutti gli effetti
analizzati, possiamo quindi constatare che
la barriera chimica è di fatto superiore a
qualsiasi dispositivo elettromagnetico.
Riconosciamo per correttezza che l’unico
limite della barriera chimica è solo la sua
impossibilità di esecuzione in immobili
vincolati dalla Soprintendenza Archeologia,
Belle Arti e Paesaggio o comunque in quegli
immobili in cui sono presenti (alla base
delle murature e da entrambi i lati)
rivestimenti di particolare pregio. Gli
immobili di valore storico ed artistico
costituiscono in termini percentuali una
piccolissima parte rispetto alla quasi
totalità degli immobili, su cui invece è
possibile operare nel migliore dei modi con
l’esecuzione della barriera chimica.
In conclusione possiamo affermare che la barriera chimica è la migliore soluzione al
problema dell’umidità di risalita nelle
murature a contatto con il terreno.